Giuseppe Vitolo - Aleca - Aleca Atlante linguistico ed etnografico della Costa d'Amalfi

ATLANTE LINGUISTICO ED ETNOGRAFICO DELLA COSTA D'AMALFI
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PORTALE DELL’ATLANTE LINGUISTICO ED ETNOGRAFICO DELLA COSTA D’AMALFI

PREMESSA
 
Le ricerche condotte sul campo per conto del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, con la finalità di studiare nel dettaglio gli aspetti linguistici di carattere semantico, etimologico, fono-morfologico, sintattico ed etnografico hanno avuto come obiettivo un progetto di ampio respiro rappresentato dalla realizzazione del presente portale telematico dell’Atlante Linguistico ed Etnografico della Costa d’Amalfi (Aleca), concepito in un’ottica comparativa e, in taluni casi, contrastiva riguardo al comprensorio limitrofo della Costiera Sorrentina e dell’isola di Capri. Nello specifico le inchieste hanno consentito di disporre di una messe di dati di prima mano, rappresentata da una ragguardevole quantità di informazioni di carattere lessicologico, raccolte nelle località situate nei tratti di territorio compresi tra Amalfi e Vietri sul mare, tra Conca de’ Marini e Praiano, per poi sconfinare in area sorrentina, includendo nel perimetro delle inchieste l’isola di Capri.
Le interviste sono state registrate tramite apposito supporto audio, ricorrendo alla trascrizione dei vocaboli esaminati tramite i caratteri dell’alfabeto italiano con l’aggiunta di pochi segni grafici utilizzati ai fini della resa di particolari suoni dialettali accanto a quelli caratteristici dell’IPA (International Phonetic Alphabet): all’interno del portale informatico dell’Aleca i primi caratterizzano unicamente i lessemi all’interno delle mappe geolinguistiche, mentre i secondi, in coppia con i caratteri della fonetica inclusi tra parentesi quadre, contraddistinguono le corrispondenti forme lessicali in seno alle schede geosinonimiche illustrative. Il fine è stato quello di rilevare la terminologia specialistica afferente a ciascuna attività rurale e /o artigianale, nonché della pesca, che nel comprensorio indagato è senza dubbio specchio di un sapere pratico polispecialistico.

Le diverse fasi della ricerca
Nella prima fase le indagini hanno avuto inizio in alcune frazioni di Amalfi, ossia Pogerola, Pastena e Lone, per poi estendersi ai fondi agricoli circostanti il centro abitato di Amalfi, come a quelli dei paesi di Atrani, Scala, Ravello, Minori, Maiori, Tramonti (Corsano e Paterno Sant’Elia), Cetara e Vietri sul Mare (Albori), mediante una serie di interviste (semistrutturate a risposta libera), rilasciate da informanti che operano nel settore agricolo.
La composizione del campione di informatori utilizzato ai fini dei rilevamenti sul campo si è caratterizzato per un numero variabile di locutori dialettofoni da località a località, a seconda della disponibilità o meno all’intervista da parte degli interlocutori. Il maggior numero di persone intervistate si è registrato nelle frazioni di Amalfi: a Pogerola un uomo cinquantacinquenne, un altro ultraottantenne, e una donna ultracinquantenne, a Pastena due uomini, dei quali uno quarantottenne, l’altro ultraottantenne, e una donna cinquantaduenne (appartenenti ad uno stesso nucleo familiare), a Lone due uomini, di cui uno sessantenne, l’altro ottantenne, e una donna ugualmente ottantenne. Nel centro di Amalfi sono state intervistate due persone ultraottantenni di sesso maschile, a Maiori un settantottenne e un sessantanovenne, a Minori un novantreenne, a Tramonti un settantaduenne e un settantaquattrenne, a Scala un ottantenne, a Ravello un settantanovenne e un ottantasettenne, a Cetara un cinquantottenne e ad Albori (Vietri sul Mare) un sessantottenne.
Le interviste sono state impostate in modo da far emergere il parlato spontaneo degli informanti e hanno permesso l’acquisizione di materiale lessicale in quantità tale da richiedere l’elaborazione e la somministrazione di uno specifico questionario volto a verificare in diatopia come singole forme e tecnicismi dialettali, caratterizzanti diverse categorie terminologiche, emerse dall’idioletto dei parlanti di un determinato punto d’inchiesta, fossero resi negli altri centri oggetto di indagini, avendo per obiettivo la definizione di un profilo del polimorfismo del lessico specialistico inerente a ciascuna attività rurale, nella quale ogni locutore dialettofono intervistato ha mostrato competenza.
La programmazione di rilievi lessicologici effettuati a diretto contatto con la dimensione agreste delle località indagate ha osservato un fitto calendario di sopralluoghi, compiuti in ragione dell’esigenza di venire a conoscenza delle competenze pratiche legate al lavoro manuale, tradottesi in una serie di lessici specialistici che sono prerogativa esclusiva del dialetto. E, dunque, proprio dall’eloquio dei soggetti dialettofoni intervistati sono emersi tecnicismi dialettali caratterizzanti varie categorie terminologiche. I rilievi sul campo hanno riguardato innanzitutto i termini con cui si indicano l’area di coltivazione tipica della Costiera Amalfitana, il terrazzamento, e gli spazi e gli elementi che lo contraddistinguono, il pergolato e i suoi componenti, ossia il sistema di pertiche, che, a seconda della posizione che occupano (in orizzontale o in verticale), assumono una diversa denominazione, come anche il lessico specialistico attinente alle tecniche di costruzione delle macère o macerie. Nel prosieguo le inchieste si sono estese ai sottocodici afferenti alla viticoltura, alla limonicoltura, all’olivicoltura e alla lavorazione del carbone, nonché a verbi, sostantivi e aggettivi che contraddistinguono il linguaggio agricolo nel suo complesso.
Le schede geosinonimiche illustrative, che compongono il presente lavoro di ricerca, analizzano gli aspetti semantico, etimologico e fono-morfologico di ciascuna voce lessicale oggetto di disamina, cui si collega spesso la menzione di detti popolari antichi. Alla fase di raccolta dei dati si è affiancata quella relativa allo spoglio e all’analisi dei singoli lessemi, emersi dai rilevamenti sul campo, ai fini della composizione di un lemmario opportunamente articolato in campi lessicali, corrispondenti a ciascun raggruppamento di tecnicismi dialettali afferenti ad ogni singolo settore del lavoro manuale preso in esame in ambito rurale.
Le schede contengono l’elenco dei geosinonimi di ciascuna voce lessicale emersa nel corso delle ricerche. Le forme dialettali esaminate sono state raggruppate nei seguenti campi lessicali: “terminologia riguardante i terrazzamenti, i loro accessori e gli elementi costitutivi dei pergolati dei limoni e delle viti”; “terminologia attinente all’attività e agli strumenti adoperati ai fini della manutenzione delle piante della vite e dei limoni messe a dimora sui terrazzamenti”; “terminologia relativa alla vigna, dunque alla vite e ai suoi elementi costitutivi”, “terminologia afferente alle attività e agli strumenti legati alla vinificazione, nonché alla conservazione e al consumo del vino”; “terminologia riferita agli strumenti utilizzati per la raccolta delle olive, per la potatura degli alberi d’ulivo e per la conservazione ed il consumo dell’olio”; “terminologia concernente la limonicoltura”; “terminologia relativa alla lavorazione del carbone”; “sostantivi del lessico rurale”; “verbi del lessico rurale”; “aggettivi del lessico rurale”.
Nella seconda fase le inchieste svolte sul campo sono proseguite con l’obiettivo di ampliare progressivamente nel tempo il bagaglio di conoscenze sulle caratteristiche linguistiche ed etnografiche distintive del contesto agricolo della Costiera Amalfitana, con estensione del raggio d’indagine al tratto di territorio che da Amalfi si sviluppa nella direzione di Positano fino a sconfinare in Area Sorrentina.
I rilevamenti sono stati effettuati in terreni agricoli a Conca de’ Marini, Furore, San Lazzaro di Agerola e Praiano sul versante amalfitano, mentre a Sant’Agnello di Sorrento e a Massa Lubrense su quello sorrentino, sempre tramite interviste (semistrutturate a risposta libera), rese da agricoltori o esperti del settore agricolo opportunamente individuati in ciascuna zona indagata.
Il campione di locutori dialettofoni intervistati risulta composto da soli uomini per la rara presenza della componente femminile in agricoltura, poiché, per tradizione, tanto in Costiera Amalfitana quanto in quella Sorrentina, impegnata soprattutto nelle faccende domestiche. Tale campione riflette una composizione variabile in termini numerici a seconda delle località oggetto di inchieste sul campo. A Conca de’ Marini sono stati intervistati due parlanti, di cui uno sessantasettenne e l’altro quarantaseienne, a Furore quattro, dei quali un ultraottantenne, due ultraventenni e un cinquantunenne, a San Lazzaro di Agerola un quarantaduenne, a Praiano un settantaduenne, a Sant’Agnello di Sorrento un sessantatreenne e a Massa Lubrense un settantaseienne.
I rilevamenti sul campo sono stati scanditi da modalità simili, ma per certi aspetti diverse rispetto a quelle che hanno riguardato la prima fase della ricerca. In un’ottica comparativa, nonché contrastiva, si è proceduto, infatti, alla raccolta, in Costiera Amalfitana, come in quella Sorrentina, di forme proprie dei linguaggi specialistici dialettali tipici di entrambi i comprensori, sottolineandone affinità e differenze in riferimento alle aree di coltivazione e ai loro elementi costitutivi, alla viticoltura, alla limonicoltura, all’olivicoltura e alla lavorazione del carbone, come a sostantivi, a verbi ed aggettivi generici del lessico rurale, in continuità con quanto realizzato precedentemente attraverso i rilievi effettuati lungo il territorio costiero ed il suo immediato entroterra nel tratto compreso tra Vietri sul Mare ed Amalfi.
L’escussione dei dati emersi dalle inchieste sul campo ha condotto, dunque, ad un ampliamento ed arricchimento del lemmario afferente alla terminologia dialettale di ambito rurale, grazie all’acquisizione di nuovi tecnicismi lessicali in relazione geosinonimica con quelli precedentemente rilevati, ma anche divergenti in rapporto ad usi e tecniche differenti nel contesto rurale tra il comprensorio amalfitano e quelle sorrentino, sovente in ragione della diversa morfologia del territorio.
In una terza fase le inchieste si sono svolte a Capri e ad Anacapri, come nella prima e nella seconda fase, mediante la somministrazione di uno specifico questionario concernente i diversi campi lessicali afferenti alle aree di coltivazione, ai terrazzamenti, ai pergolati e alle macère, alla viticoltura, alla limonicoltura, all’olivicoltura e alla lavorazione del carbone (pratica oramai del tutto estinta sull’isola di Capri), come a sostantivi, a verbi ed aggettivi generici del lessico rurale, tramite interviste (semistrutturate a risposta libera), rilasciate da agricoltori o esperti del settore agricolo individuati nei due punti d’indagine dell’isola. Il questionario è servito a rilevare in diatopia i lessemi dialettali distintivi dell’idioletto di ciascun locutore intervistato e facenti parte del linguaggio settoriale o sottocodice agricolo articolato nelle diverse categorie terminologiche sopraelencate.    
Si è disposto di un campione di informatori costituito da persone di sesso maschile impegnate nel settore dell’agricoltura. La sua composizione risulta variabile riguardo al numero dei locutori in base alla loro disponibilità a rilasciare interviste: a Capri gli informanti sono stati tre, dei quali un sessantreenne, un sessantunenne e un trentenne, mentre ad Anacapri due, di cui un ottantenne e un settantaquattrenne.
Nell’ambito di un approccio comparativo, nonché contrastivo, è stata effettuata una raccolta di voci appartenenti al lessico rurale caprese e anacaprese, di cui sono state rimarcate affinità e differenze rispetto alla stessa tipologia di lessico riscontrata sia in Costiera Amafitana che in Costiera Sorrentina in riferimento ai campi semantici presi in disamina.
Le schede geosinonimiche illustrative presentano un’impostazione pari a quella che contraddistingue la prima e la seconda fase della ricerca: si caratterizzano, infatti, per un’analisi particolareggiata degli aspetti semantico, etimologico e fono-morfologico dei geosinonimi di ciascun lessema oggetto d’esame. L’escussione dei dati provenienti dai rilievi sul campo ha prodotto un ulteriore ampliamento e arricchimento del vocabolario dialettale afferente a determinate attività e pratiche di ambito rurale, per effetto del recupero di tecnicismi lessicali propri delle varietà dialettali di Capri e Anacapri ad esse connessi e in rapporto geosinonimico con quelli precedentemente riscontrati nel territorio amalfitano e in quello sorrentino.
La quarta fase della ricerca ha riguardato il lessico della pesca, che ha coinvolto un vasto territorio interprovinciale, ossia quello a cavallo tra la provincia di Salerno e la città metropolitana di Napoli, che spazia dalla Costiera Amalfitana a quella Sorrentina e all’isola di Capri. Ciò costituisce il risultato di una ricerca sul campo svolta attraverso l’individuazione di una serie di punti d’inchiesta all’interno del succitato comprensorio. Le indagini micro-areali sono state effettuate in base agli stessi criteri metodologici adottati ai fini della raccolta e dell’escussione dei dati utili alla catalogazione e all’analisi dei lemmi afferenti al lessico rurale.
Attraverso tale lavoro si è determinata l’acquisizione di un ampio bagaglio di conoscenze sulle peculiarità linguistiche ed etnografiche relative al comparto della pesca ancora piuttosto attivo nel comprensorio amalfitano-sorrentino-caprese, pur se, in qualche caso, in fase di regresso. In riferimento all’aspetto prettamente linguistico, i rilevamenti hanno interessato campi del lessico marinaresco poco esplorati finora, in rapporto ai quali si è potuto fruire di una consistente quantità di informazioni di carattere semantico, etimologico, fono-morfologico e sintattico.
I rilievi sul campo sono stati effettuati in località in cui si registra tuttora la presenza di pescatori ancora in attività o memori dei loro trascorsi lavorativi e dunque depositari di un nutrito patrimonio di conoscenze e competenze nel settore ittico. I centri, scelti come terreno d’indagine, sono i seguenti: Vietri sul Mare, Cetara, Maiori, Minori, Amalfi, Furore e Praiano in area amalfitana, Piano di Sorrento sul versante sorrentino, nonché Capri, precisamente la frazione di Marina Grande. Le interviste (semi-strutturate a risposta libera) sono state rilasciate da locutori esperti nel campo della pesca, ognuno dei quali è stato individuato in ciascun comune sopra menzionato.
Il campione degli informanti dialettofoni considerato ai fini delle inchieste è costituito esclusivamente da uomini, per via della sostanziale assenza della componente femminile nel campo della pesca, che nel corso della storia, in Costiera Amalfitana, come in Area Sorrentina e sull’isola di Capri, è stata destinata, in genere, ad altri mansioni, specie di carattere domestico. Tale campione si articola nel seguente modo: a Vietri sul Mare è stato intervistato un parlante sessantaduenne, a Cetara un ottantanovenne, a Maiori un sessantatreenne, a Minori un settantatreenne, ad Amalfi  un settantaseienne, a Furore un sessantacinquenne, a Praiano un settantacinquenne, a Piano di Sorrento un sessantatreenne, a Capri un ottantaduenne.
Le interviste sono state impostate avvalendosi di un questionario finalizzato a rilevare in diatopia i tecnicismi dialettali caratterizzanti l’idioletto di ciascun informatore e riferiti al sottocodice ittico, articolato in specifiche categorie terminologiche: elementi costitutivi della barca da pesca; attrezzi utili alle attività di pesca; operazioni compiute nell’ambito dell’attività di pesca; il pesce e le sue varie tipologie, che contraddistinguono il variegato lessico specialistico di cui si è rivelato depositario ogni locutore dialettofono interpellato.
La buona resa delle interviste, come nelle precedenti tre fasi della ricerca, si è ottenuta grazie alle registrazioni effettuate tramite apposito supporto audio. L’ascolto del materiale audio ha consentito la sua trascrizione, avvenuta impiegando tanto i caratteri dell’alfabeto italiano, arricchito dall’aggiunta di segni indicanti particolari foni dialettali, quanto quelli dell’IPA (International Phonetic Alphabet), con cui si sono poste in evidenza le caratteristiche fono-morfologiche delle voci lessicali prese in disamina.
La raccolta dei dati sul campo in Costiera Amalfitana, lungo la Costa Sorrentina e a Capri ha interessato forme distintive del lessico specialistico dialettale concernente l’attività di pesca di tale comprensorio, rilevando affinità e differenze emergenti all’interno di esso in un’ottica comparativa, nonché contrastiva.
Le schede geosinonimiche illustrative si presentano strutturalmente identiche a quelle del lessico rurale. Queste sono il risultato di un’analisi particolareggiata degli aspetti semantico, etimologico e fono-morfologico dei sinonimi territoriali di ciascun lemma oggetto d’esame.
Attraverso le risultanze derivanti da circostanziate indagini aventi per argomento il linguaggio dialettale marinaresco si è inteso promuovere il prosieguo dell’ambizioso progetto di Atlante Linguistico ed Etnografico della Costa d’Amalfi  (Aleca), con l’obiettivo di conservare memoria di un patrimonio lessicale sui cui grava il rischio di estinzione, al pari di quello di ambito rurale.
 
Obiettivi
Attraverso questo lavoro di ricerca, già in versione cartacea e confluito nel presente portale informatico, ci si prefigge di realizzare, a piccoli passi, il recupero della memoria trans-generazionale, depositaria di un linguaggio dialettale polispecialistico, espressione di una fecondissima cultura materiale, che caratterizza il prezioso mosaico della ruralità e del mondo ittico della Costiera Amalfitana in rapporto al circostante comprensorio sorrentino-caprese.
ll progetto di Atlante Linguistico ed Etnografico della Costa d’Amalfi (Aleca) non intende solo recuperare, in chiave comparativa, nonché contrastiva, due tipologie di lessico, quello agricolo e quello ittico, al fine di salvaguardare la memoria legata agli antichi mestieri da tramadare, per quanto possibile, alle nuove generazioni, ma si prefigge anche l’obiettivo di rivitalizzare i legami storico-culturali esistenti tra Amalfi, il suo circondario e le terre con cui la stessa ha stabilito contatti nel corso della sua gloriosa storia millenaria.
 

PROF. GIUSEPPE VITOLO
IDEATORE, CURATORE  E DIRETTORE DEL PORTALE DELL’ALECA
(ATLANTE LINGUSTICO ED ETNOGRAFICO DELLA COSTA D’AMALFI)

Centro di Cultura e Storia Amalfitana
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